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Immagine del redattoreBeatrice Bianco

TU PERCHÉ MANGI? PER PIACERE O PERCHÉ TI FA BENE?


Una donna ricorda di essere cresciuta con questa frase, DEVI MANGIARE PERCHÉ TI FA BENE!! la madre la obbligava ad ingozzarsi di cibo finchè un giorno all’età di 5 anni è stata male, è stato chiamato il medico il quale ha diagnosticato “il fegato ingrossato” e ha detto alla madre “questa bambina mangia troppo!”. Analizziamo questa frase: “Devi mangiare”, è un comando e come tale è stato rivolto a quella bambina, cui non è restata altra scelta che sottomettersi. La seconda parte dell’enunciato complica ulteriormente le cose, il “ti fa bene” introduce una menzogna: la menzogna è relativa al fatto che esisterebbe un Bene Astratto che esula dalla competenza del singolo. Non importa se hai appetito, se ciò che ti viene proposto in tavola ti piace, se il modo in cui ti viene proposto è buono, il punto è che Fa Bene. Questa frase, ostinatamente ripetuta, ha disorientato quella bambina, disorientandola purtroppo non solo relativamente all’atto del mangiare, ma relativamente a tutti i suoi atti. Il ricordo ancora vivo di questa donna, ormai adulta, è stata quella di aver finalmente incontrato qualcuno, il medico, che le riconosceva la propria competenza: poter smettere di mangiare quando non aveva più fame! Circa il proprio bene solo noi abbiamo competenza per regolarci, non può esserci alcun Bene Astratto Esterno in grado di orientarci. 


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