Se apprezzo ciò che un altro possiede, mi impegnerò, nei limiti del possibile, per averlo.Se così fosse, se la formula fosse davvero quella dell’anche io, non saremmo nell’ambito dell’invidia e saremo i primi interessati a conoscere come l’altro per esempio si sia procurato l’oggetto che a noi piace. Invece nell’ambito dell’invidia sappiamo che ciò non avviene, non c’è l’interesse per la qualità di quel bene, il bene interessa solo perché è dell’altro ed è questo che disturba.
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Dr.ssa Beatrice Bianco
Psicologa clinica e di comunità
Autrice dei libri:
"S-bloccati!" - Anima Edizioni
"Scegli di non soffrire" - Anima Edizioni
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