Da un nostro navigante che riflette sul rapporto infruttuoso con i propri genitori: I vostri figli non sono figli vostri. Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane. Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo. (Kahlil Gibran) Ci sono delle famiglie dove fin dall'infanzia i genitori legano i figli in un patto unidirezionale : io mi prendo cura di te perché io so quale è il tuo bene e poi tu ti prenderai cura di me facendo quello che io vorrò, perché io so come vanno certe cose e so cosa sarà bene per me in vecchiaia. Ci sono delle famiglie dove i figli vengono tenuti nella faretra, (contenitore per le frecce) per tutta la vita, ci sono alcune frecce che riescono ad andarsene da sole senza l'aiuto dell'arco, altre che sono state allevate come dei boomerang, ma facendo credere loro di essere dei giavellotti, non solo delle frecce. Ci sono genitori che scambiano dolori e acciacchi del tempo che passa per malattie incurabili e letali con l'obiettivo di richiamare i figli a sè per tornare ad essere il centro dell' universo. Genitori che addicono malattie immaginarie per poter riscuotere il premio di quel patto generazionale fatto sottoscrivere ai figli quando erano piccoli. Ci sono genitori che non hanno nessuna argomentazione attrattiva nei confronti dei loro figli, se non quella di fare le vittime, unico modo che conoscono per richiamarli a sé, con una forma subdola e velata di ricatto e pietismo.
top of page

Dr.ssa Beatrice Bianco
Psicologa clinica e di comunità
Autrice dei libri:
"S-bloccati!" - Anima Edizioni
"Scegli di non soffrire" - Anima Edizioni
bottom of page