Luca ha avuto una storia familiare complessa e triste, eppure quando ne parlava era freddo e distaccato. Quando glielo feci notare, mi rispose subito di accorgersi di vivere i suoi ricordi come se fosse uno spettatore esterno, vedeva ciò che gli era accaduto come se fosse chiuso in una vetrina a cui lui non aveva accesso. Eppure quel dolore 'congelato' influenzava quotidianamente la sua vita, rovinandogliela. Piano piano però qualcosa si muove, qualche ricordo 'emozionale' inizia a farsi sentire. Il vetro della teca inizia ad avere delle piccole crepe da cui finalmente può liberare in modo definitivo il dolore e risolvere le questioni che gli rovinavano la vita. Questa settimana parleremo dell'anestesia emozionale.