Ecco una riflessione finale sulla rabbia:
Rabbia e RABBIA
Come sempre esistono 2 tipi di rabbia:
- una è funzionale, necessaria a difendere te stesso, le tue idee e i tuoi pensieri. E’ assolutamente necessaria alla nostra sopravvivenza.
- l’altra è ostacolante, come il nostro Carlo che 'leggeva' ogni situazione in cui era coinvolto come una mancanza di rispetto nei suoi confronti.
Carlo, per esempio, aveva la convinzione che le persone non lo rispettassero, di conseguenza lui leggeva ogni situazione come se fosse un attacco alla sua persona, come una offesa personale.
La sua visione del mondo era questa: le persone mi vogliono offendere ed io mi devo difendere.
Non appena si è reso conto della sua visione ha compreso quanto fosse eccessiva e immediatamente è riuscito a far fronte a ciò che gli accadeva in modo diverso.
Qual è la visione sottostante alla tua rabbia? Prova ad iniziare a pensarci.
LA RABBIA COME LA PUNTA DI UN ICEBERG
La rabbia viene definita sempre come la punta di una iceberg, cosa si nasconde sotto?
Ti faccio questo esempio: se tuo figlio attraversa improvvisamente la strada tu, spaventandoti, ti arrabbierai. In tal caso la rabbia è solo ciò che tu senti, ma sotto in realtà hai avuto una grande paura. Nel tentativo di comprendere la nostra rabbia, può essere opportuno prima di ‘scaricarla’ sugli altri domandarsi che cosa cela di noi.
In tal caso venendo a contatto con ciò che sentiamo veramente possiamo gestire in un altro modo la tensione.

COMUNICARE LA RABBIA?
Può essere opportuno comunicare ciò che ci ha fatto arrabbiare, tuttavia dobbiamo tenere presente che se il nostro obiettivo è realmente quello di modificare la situazione che ci ha fatto stare male, dobbiamo trovare il modo di comunicare nel modo migliore possibile ciò che ci ha fatto arrabbiare.
Tenendo conto che il messaggio che passa è prevalentemente quello non verbale, se il nostro tono sarà di attacco, l’altra persona a seconda del suo carattere tenderà a fuggire oppure a contrattaccare.
Cerca di trovare il modo e il tempo giusto per comunicare ciò che ti ha fatto arrabbiare, non sempre farlo nel momento in cui la provi può essere il momento giusto.