Nella vita le occasioni di fallimento si sperimentano, se si vive fa parte del rischio.
Ciò che può variare è la reazione al fallimento:
- o viene vissuto come qualcosa di definitivo e tristemente perso
- oppure se ne può trarre profitto.
In che cosa mai dovrebbe esserci profitto?
Nel sapere:
a partire dal riconoscimento dell’errore si può partire per farsene qualcosa, non nel senso della regressione, bensì nel senso della progressione.
Non si tratta di tornare indietro, che sappiamo non essere possibile, bensì si tratta - a partire da quel surplus di sapere - di andare avanti profittando della scoperta dell’errore.
Il protagonista dell’Uomo duplicato di J. Saramago dice: “ora non so cosa fare con l’errore in cui, da un istante all’altro, si era visto egli stesso convertito”.
Alcune pagine dopo: “Se Tertuliano Maximo Alfonso avesse impiegato un pò del suo tempo anni addietro, a condizione però che lo avesse fatto al momento giusto, a pensare alle conseguenze e agli effetti, a medio e a lungo termine, di frasi come quelle e come altre che tendono e propendono per lo stesso fine, molto probabilmente ora non se ne starebbe lì....”.
Come ci ricorda Saramago l’errore, per essere profittevole, occorre sia pensato, per non cadere nella paura del fallimento.
Ogni persona che incontra presso di sé questa paura, ha una storia pregressa che lo ha portato in quella direzione e che necessita di essere ricostruita, affrontata e corretta.
Se anche tu vivi nel timore di essere un fallito, non esitare a contattarmi:
Beatrice Bianco -"Si può sempre dire tutto, ma non a tutti"
Beatrice Bianco
Psicologa esperta da oltre 20 anni
Autrice del libro "Sbloccati"- Anima Edizioni
Attualmente in vendita in formato e-book qui:
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