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UNA MIA PAZIENTE RACCONTA...

Un anno esatto è passato da quella prima brutta sensazione iniziata con fasi di tachicardia, agitazione, ansia perenne, chiusura di stomaco, mancanza d’aria e paura, paura di morire… tutto ciò mi è sempre stato “venduto” come semplice attacco di panico… bhè proprio di semplice non ha nulla, ma la prima domanda che mi sono posta è stata: “Io? Soffrire di attacchi di panico? Ma quando mai! Non mi è mai successo”. Ebbene si purtroppo come può succedere anche alle persone più forti, perché io mi sono sempre classificata come una persona autoritaria, forte, senza fragilità, la colonna portante della famiglia, ho dovuto affrontare tutto ciò e non avrei mai pensato che dietro a questi attacchi di panico si nascondevano dentro di me tanti piccoli mostri pronti ad uscire ogni qualvolta mi si presentava l’occasione e questi mostri non erano che dei blocchi mentali, parole non dette, paure irrisolte, lutti non elaborati, solitudini,… Arrivavo da un periodo di forte stress lavorativo ed emotivo ma che pensavo fosse passeggero, pensavo tra me e me “Non sono mai caduta fino adesso, posso resistere ancora un po’, ho passato di peggio” e quell’ancora un po’ mi ha sempre fatto mettere di fronte a me stessa la mia quotidianità fatta di lavoro, vita di mamma, vita di moglie. Man mano che i giorni passavano i miei sintomi si ampliavano creandomi sempre più paura ed ansia e pian piano cominciavo ad annullarmi. Avevo cominciato ad avere paura nello spostarmi in macchina, non riuscivo più a trovare rifugio nel mio lavoro che fino a poco tempo prima amavo, non riuscivo più a dormire, nemmeno più i miei cibi preferiti mi stuzzicavano l’appetito, non mi sentivo più adeguata e giusta come mamma e come moglie. Cominciavano a farsi sentire i primi sensi di colpa, così decisi di provare a seguire per qualche mese la terapia psicologica; inizialmente andava bene e mi sentivo sollevata. Non appena vidi quel barlume di speranza mollai tutto, questo perché nella mia testa si era installata quella continua convinzione “Non ho bisogno di nessun aiuto, continuerò a farcela da sola” questo dettato dalla mia testardaggine e continuo senso del dovere verso il prossimo. I giorni e le settimane passavano tra alti e bassi ma un bel giorno dopo una crisi durata qualche ora e dopo essermi spaventata veramente tanto, mi sono sentita con le spalle al muro e di fronte ad un qualcosa che era diventato più grosso di me e che non poteva più essere gestito solamente da me. Decisi di chiedere aiuto alla Dottoressa Beatrice ed ancora tutt’ora ringrazio di aver preso quella decisione! Insieme abbiamo iniziato questo percorso; all’inizio ero molto titubante sulle sedute in quanto non avevo avuto esperienze passate positive ed anche per via del poco sostegno della mia famiglia. Premetto che è stato difficile iniziare questo viaggio… ogni seduta inizialmente era come una pugnalata, perché subentrava l’ansia, l’agitazione, anche il dover raccontarsi ad un estraneo per nulla facile… Con il passare delle settimane tutto ha cominciato a prendere una forma, ogni seduta era come aver raggiunto una prima tappa di questo lungo viaggio e cominciavo a sentire che tutto questo parlare ed analizzare la situazione, l’evento, il momento mi donava sollievo. Questo grazie anche alla tenacia ed alla costanza che piano piano stavano di nuovo impossessandosi della mia mente. Grazie alla Dottoressa Beatrice ho imparato a cambiare la mia visione su quei mostri che vivevano dentro di me e seduta dopo seduta cominciavano ad essere meno spaventosi, cominciavano ad avere delle sembianze più umane e più famigliari: i mostri erano sempre gli stessi ma stavo imparando a vederli da un'altra prospettiva. Ad oggi quei mostri esistono ancora ma ad ognuno riesco a dare un nome e a seconda delle situazioni che mi si presentano così paura non fanno più. Il rivolgersi allo psicologo nei momenti di debolezza NON E’ UNA VERGOGNA, non è una sconfitta personale, non è senso di impotenza verso il proprio ego, è semplicemente vedere ed osservare le situazioni che si presentano da un altro punto di vista, è semplicemente ricominciare a dare un colore a tutto ciò che ormai da tempo vedevi solo più in bianco e nero, è soprattutto dare importanza a te stesso, porti dei limiti e prenderti cura della tua persona, è ricominciare ad amare la quotidianità, a sorridere, ad

alleggerire quanto ormai è diventato pesante ma soprattutto è ricominciare a respirare! Ho imparato in questo mio percorso che la mente è qualcosa di incontrollabile: “Per comprendere il messaggio dobbiamo entrare dentro di noi, ascoltarci ed essere abbastanza onesti e sinceri con noi stessi per dare un nome all’emozione che ci suscita quello che stiamo vivendo. Fermarsi alla superficie è dannoso e controproducente perché rischiamo di non sciogliere il nodo.” Costantemente ci troviamo di fronte a delle scelte, a delle situazioni di pericolo, di paura, di stress, di indecisione, ecc ecc… . Non è necessario che tu cambi niente di te stesso, non devi diventare qualcuno di diverso da quello che sei. Devi soltanto imparare ad amarti a tal punto di essere finalmente te stesso con tutto te stesso. Ringrazio la Dottoressa per avermi dato l’opportunità di svolgere questo percorso con Lei, per avermi aiutato a ritrovare me stessa, per avermi incoraggiata, per avermi fatto riflettere nei miei momenti più bui, per aver fatto riscoprire che dentro di me c’è sempre stata quella voglia di rialzarmi e ricominciare a correre. Ringrazio anche me stessa per essere riuscita a ritrovare me stessa, aver ritrovato la forza di affrontare tutto, essere riuscita a mettermi in gioco ed essere riuscita a dare un ordine al mio disordine. “Il segreto del cambiamento è concentrare tutta la tua energia non nel combattere il vecchio ma nel costruire il nuovo”. _ Socrate _

Se anche tu vuoi costruire il nuovo e da solo non riesci, compila il form:

www.biancobeatrice.com/prenota-un-colloquio


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